I primi segni coscienti dell'abuso dell'assolutamente li registro già al liceo, in qualche annata compresa fra il 2002 e il 2004. La pulce nell'orecchio me la impiantò il mio professore di italiano e latino, che si lamentava alle risposte del mio compagno di banco interrogato, che spesso alle domande ribatteva con "Assolutamente!". Il docente, uomo cinico, ironico, alto e provato dalla vita e dagli adolescenti lo redarguiva con "Ma assolutamente che? Che vuol dire? Sì? No? Assolutamente non vuol dire niente!"
Poi sono passati un po' di anni senza televisore in casa e la questione la sentivo sopita. Poi mi è tornato all'udito l'assolutamente, più assordante di prima.
Io avevo creduto fosse un fenomeno effimero che sarebbe durato una stagione invernale di Verissimo al pomeriggio, ma a quanto pare questo orribile assolutamente sta mettendo le radici nella lingua italiana come una mangrovia, o come un callo, e sta scavando i suoi osceni cunicoli già da una decina d'anni, o anche da prima, ma del prima non me ne rendo conto.
Mi sono chiesta in quale calderone sia stato generato l'uso fuori luogo di questo avverbio che andrebbe usato proprio pochissimo. Andrebbe usato con parsimonia perché la vita di rado è categorica: si può dire che è assolutamente vero che si muore, ma rispondere a Ti piace il giallo? con Assolutamente sì, io senti, se non ti dispiace, ti vomito addosso.
Ti vomito addosso perché hai guardato troppi film doppiati male. Dove qualcuno ha tradotto un absolutely della sceneggiatura che non ha ragion d'essere in italiano.
Ti vomito addosso perché articolando quella parola in italiano esterni il fatto di non saper speculare su un concetto, ma butti là un dogma anche per cose ridicole. Perché noi tutti, nell'ottanta percento dei casi (sì, anche e soprattutto la politica spettacolarizzata rientra in questa percentuale), parliamo di cose ridicole, basta saperlo, basta essere al corrente che le discussioni non riguardano sempre i massimi sistemi. Smettere di parlare di cose quotidiane e ridicolizzabili - più che ridicole - sarebbe ridicolo di per sé, ci mancherebbe altro.
E in questa Italia becera la discussione (soprattutto quella dei salotti televisivi) non prevede più un dialogo di ascolto e replica, ma una dettatura scandita di chi fa la voce grossa. Anche quando si parla di cazzate, inconsciamente. Quindi quella categorizzazione dovrebbe convincere l'interlocutore che si stanno pronunciando parole profetiche e indiscutibili. AÒ!!! Ma come ti permetti? Dov'è la libertà di controbattere? Dov'è la libertà di pensiero e di azione? Chi sei tu per imboccarmi verità?
L'assolutamente eleva a dogma la cazzata. Viva la cazzata eh per carità, campi cent'anni ma almeno facciamo i distingui. E quindi la domanda è Chi sei tu per darmi in pasto cazzate travestite?
Come accennato sopra, poi appunto l'apice della minchiata lo raggiungono le risposte secche "Assolutamente sì!" o "Assolutamente no!" come se il semplice "Sì" o "No" non fossero sufficienti a far credere che le parole possano esprimano realmente il proprio pensiero. Ma che ci vuole il certificato di garanzia per rispondere a una domanda triviale? Che è il meidinitali della risposta? Il sì e il no da soli so' tarocchi? Accendi l'apparecchio e vedi le interviste per la via:
- Fa assolutamente freddo? - Assolutamente sì! - E quindi lei pensa di non andare a fare il bagno al fiume assolutamente seminudo? - Assolutamente no! - Assolutamente grazie, assolutamente arrivederci! - Assolutamente prego!
MA CI ANDATE IN QUELL'ASSOLUTO POSTO!?
Io ce l'ho con chi lo usa, non ci posso fare niente. Se sento dire erroneamente a qualcuno assolutamente da quel momento in poi non gli dò più peso, per me è cretino, punto.
Se non ci avete ancora fatto caso, fatecelo per favore. Anche se mi sembra impossibile non averci fatto caso.
Mi viene l'orticaria ad ogni assolutamente sentito in tivù o per la via. In tivù perché sono capre che scimmiottano l'inglese a cazzo di cane, per la via perché imitano i beceri della tv.
È il rutto del dogma, la verità che perde importanza, la pecoraggine che prende piede.