lunedì 28 marzo 2011

Soddisfatti o rimborsati

Sai che? Per un periodo di prova tenterò di pensare sempre bene della gente, invece che male. Cercherò di immaginare che tutto viene fatto per il mio bene o per il bene di qualcun altro, visto che finora me le sono sempre tirate dietro, allora mi dico che forse sbaglio io. Tentar non nuoce. All'inverso, nuocere non tenta.

giovedì 24 marzo 2011

Non ce la faccio più

Non ce la faccio più a passare le mie giornate a pensare a cazzate, ma è un riflesso incondizionato. 
Purtroppo ho una serie di buoni propositi anche se è un giovedì di marzo.
Fra questi troviamo: 
Pensare il verosimile
Riequilibrare il ritmo sonno-veglia
Trovare l'antidoto per il mio dente avvelenato
Godermi le giornate di sole
Studiare Hugo e Michel Foucault
Sopportare certe dinamiche
Non prendere tutto sul piano personale
Abbinare i calzini alla maglietta (a volte non succede)
Imparare nuovi indovinelli
Installare il backgammon nel computer
Smettere di credere nell'astrologia
Avere pazienza, più pazienza di quanta ne abbia già
Fare come un eremita che rinuncia a sé

sabato 19 marzo 2011

L'effet papillon

Non lo sapevi che le stilografiche non si prestano?
Anche se in fondo son solo penne
Ho una grossa colpa, l'unica: lo sguardo; che mai tradisce e mai si distende
Che poi necessita di spiegazioni
Lo sguardo che mi scappa come un gatto dalle ginocchia
Solo il naso mi è fedele ma dovrei smetter di fiutare
E il disarmonizzarsi delle frustrazioni
Darei volentieri un nuovo "la"
Mi trovo ora con un ding, come un ding nel silenzio, solo e puntuto
Manovrarmi? Manovrare
Mi piacerebbe, in particolare
Significare
I fiori che sto piantando, non vorrei fossero andati a male
Se tutto uscisse sempre bene alla prima
Non ritoccherei queste parole e manco le scriverei, direttamente
Imbratto, uso colori scuri, perché? Che indecenza, che noja
Quelli accesi li ho messi laggiù con volontà
Ora non ci arrivo, e a fatica li raggiungerei
Ascolto le stesse canzoni come bombardamenti
Non ci capisco un cazzo di sentimenti

giovedì 17 marzo 2011

Ah, très bien


Proverbi immaginari

  • A San Patrizio, ogni lusso è un vizio
  • A San Paride, ogni bimbo è un canide
  • A San Luciano, ogni giudizio è vano
  • A Sant'Elsa, ogni lasciata è persa
  • A San Niccolò, non c'è ma senza però
  • A Santa Chiara, ogni gingillo è una fanfara

venerdì 11 marzo 2011

Il cammino della scienza

"Si muova! Si sbrighi a portarmi quel foglio, cosa sta facendo, non stia a perdere altro tempo!"
Con quel foglio si poteva vedere finalmente stampato nero su bianco il risultato finale di quell'esperimento, di quell'agghiacciante prototipo provato su candidi roditori, e l'ultima settimana su cavie umane sottopagate. Che però non si erano lamentate, dato l'esito positivo del test.
Il dottor E. aspettava che il trafelato assistente gli portasse l'attestato ufficiale che gli avrebbe permesso di depositare il brevetto di quel macchinario a cui lavorava da praticamente tutta la vita. Gli era venuto in mente il progetto già da giovanetto, e si era messo nel mondo della scienza per arrivare lì, in quel giorno di svolta epocale nella sua carriera di dottorone. 
Aveva da sempre avuto il fastidio di farsi rovinare l'umore da quisquilie che gli altri non capivano; in generale per carattere era allegro, ma quando gli si alterava questo delicato equilibrio i crucci gli si depositavano dentro come un graffio su un oggetto nuovo, e non c'era verso di farlo tornar contento. Non riusciva a mettere da parte le sensazioni, accantonarle una buona volta. L'unico metodo era aspettare che finisse la giornata, che se ne andasse a letto per poi iniziare daccapo la mattina dopo sperando di aver dimenticato tutto. Era l'unico rimedio che aveva da sempre poututo sperimentare, perché niente: alcool, distrazioni, barzellette, una visione per la strada, niente riusciva a farlo tornare come prima, ad un livello di serenità alterato da fastidi inutili, che i meno sensibili neanche immaginavano. E ovviamente ci soffriva quasi fisicamente, come fosse affetto da una malattia. Da razionale com'era nato, non poteva di certo soprassedere ai suoi sentimenti, ai suoi moti d'umore, a queste livide e ridicole espressioni umanistiche che avevano riempito tante pagine a vuoto. L'uomo non aveva imparato niente, aveva solo saputo dare un nome a quelle "cose"; che immenso spreco di tempo, ma forse necessario. Spleen, paranoja, tristezza, rabbia, inutilità che non facevano progredire, né indietreggiare. Il suo era un semplice passo avanti che avrebbe, a detta sua, portato ad un altro livello la risoluzione di tutta quella spinosa questione.
E quindi il dottor E. aveva inventato una macchina per controllare le emozioni, convinto che la vita sarebbe stata molto più facile e che niente avrebbe potuto più rovinargli l'umore.
Poveretto, non si rendeva conto mica che ben più dei poeti aveva dato importanza alle emozioni, le aveva anzi messe al primo posto nella sua vita, convinto che schiacciarle significasse finalmente ignorarle.

venerdì 4 marzo 2011

Contrappasso


Quanti personaggi del genere esistono in Italia e nel mondo?
Credo che non ci sia modo di debellarli, farli ragionare è impossibile altrimenti lo avrebbero già fatto, e con la violenza si agirebbe usando i loro stessi mezzi.
Allora penso che l'unica rivincita sia lo smacco personale.
Renaud lo scrive in questa canzone, in cui si parla di una donna fascista, e a cui augura di generare un figlio che le possa dare una lezione.

RENAUD 
ELLE EST FACHO



Elle revient d'la Fête de l'Huma
Torna dalla Fête de l'Humanité [potrebbe essere un corrispettivo della nostrana festa dell'Unità]
Elle est contente elle a vu Johnny
È contenta, ha visto Johnny [Hallyday, cantante amico di Sarkozy]
Elle a rôdé de çi de là
Ha girellato qua e là
Dans tous les stands du Parti
Per tutti gli stand del Partito
Les posters du Che Guevara
Di poster del Che Guevara
L'en a seu sa dose aujourd'hui
Oggi ne ha avuto la sua dose
Faut dire qu'elle serait plutôt
C'è da dire che lei piuttosto starebbe
De l'autre côté du drapeau
Dall'altra parte della bandiera
Plus CIA que KGB
Più CIA che KGB
Et plus Pinochet qu'Allende
E più Pinochet che Allende
Faut dire qu'elle est con comme un veau
C'è da dire che è una gran cogliona
Elle est facho
Lei è fascista

Eh ouais, les fêtes populaires
Eh già, le feste popolari
Après tout c'est pour tout le monde
Dopo tutto sono per tutti quanti
C'est pas écrit sur son imper
Non ce l'ha scritto sull'impermeabile
Qu'elle adore la bébête immonde
Che tanto le piacciono gli immondi balordi
Vaut mieux car dans cet univers
Meglio così, che in quell'universo
Elle pourrait bien se faire tondre
Potrebbe anche benissimo farsi rapare a zero

Ce s'rait dommage car sa crinière
Sarebbe un peccato perché della sua criniera
De cheveux blonds elle en est fière
Di capelli biondi ne va fiera
Aryenne jusqu'au fonds des yeux
Ariana fino al midollo
Ça détonne dans sa banlieue
Stona nella sua periferia
Elle aime aussi sa blanche peau
Le piace anche la sua pelle bianca
Elle est facho
Lei è fascista

Elle voit partout des Bolcheviques
Vede dappertutto Bolscevichi
Elle imagine des complots
Immagina complotti
Contre l'ordre, contre les flics
Contro l'ordine, contro i poliziotti
Contre l'église et le drapeau
Contro la chiesa e la bandiera
Elle voue une haine chronique
Giura un odio cronico
À la télé et aux journaux
Alla televisione e ai giornali
Elle conchie les politiques
Smerda i politici
Les jeunes qui vont à vau-l'eau
I giovani che vanno a rotoli
Et les mœurs pas très catholiques
E i costumi poco cattolici
El les pédés et les bicots
E i finocchi e i magrebini
Elle rêve d'un ordre nouveau
Sogna un ordine nuovo
Elle est facho
Lei è fascista

Elle a surtout la nostalgie
Ha soprattutto nostalgia
Et du sabre et du goupillon
Sia dell'esercito che della chiesa
De la Nation de la Patrie
Della Nazione, della Patria
Débarrassée d'l'immigration
Sgombra dall'immigrazione
'Dit qu' l'ancien temps était béni
Dice che i vecchi tempi eran benedetti
Comme disent la plupart des cons
Come dice la maggioranza dei coglioni
Regrette le temps des colonies
Rimpiange il tempo delle colonie
D'la peine de mort légalisée
Della pena di morte legalizzata
De l'avortement interdit
Dell'aborto proibito
Et maudit les jeunes filles voilées
E maledice le ragazze col velo
Et elle lit National Hebdo
E legge National Hebdo [il settimanale ufficioso del Front National, quello di Le Pen, per intenderci]
Elle est facho
Lei è fascista

J'lui souhaite qu'un jour si elle a un môme
Le auguro che un giorno se avrà un marmocchio
Il s'retrouve à dix-huit balais
Si ritrovi a diciott'anni
Pleins d'éducations et d'diplômes
Pieno di educazione e diplomi
D'idées rebelles, d'humanité
Di idee ribelli, di umanità
Et qu'il lui dise tes vieux discours
E che le dica i tuoi vecchi discorsi
Manquent singulièr'ment d'amour
Mancano d'amore in modo eccezionale

Qu'il rajoute à la triste dame
Che rincari la dose alla triste signora
Reste donc le nez dans ta merde
Sai che c'è? Resta nella tua merda
J'suis amoureux d'une musulmane
Sono innamorato di una musulmana
J'vote écolo et j'fume de l'herbe
Voto Verdi e fumo l'erba

Espérons qu'ça lui f'ra la peau
Speriamo che questo le faccia la pelle
À la facho
Alla fascista

Espérons qu'ça lui f'ra la peau
Speriamo che questo le faccia la pelle
À la facho
Alla fascista
Qui vote Sarko.
Che vota Sarkozy.