sabato 21 maggio 2011

Di chi sto parlando? *

Vanno 
vengono 
ogni tanto si fermano 
e quando si fermano 
sono neri come il corvo 
sembra che ti guardano con malocchio 

Certe volte sono bianchi [come mozzarelle]
e corrono 
e prendono la forma dell’airone 
o della pecora 
o di qualche altra bestia 
ma questo lo vedono meglio i bambini [che si portano appresso]
che giocano a corrergli dietro per tanti metri 

Certe volte ti avvisano con rumore 
prima di arrivare [vociando da in fondo alla piazza]
e la terra si trema 
e gli animali si stanno zitti 
certe volte ti avvisano con rumore 

Vanno 
vengono 
ritornano 
e magari si fermano tanti giorni 
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più 
il posto dove stai 

Vanno 
vengono 
per uno vero
mille sono finti [che in realtà glimportanasega.]
e si mettono lì tra noi e il cielo 
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. [Almeno si levano di 'ulo!]





* dei turisti. 
È incredibile quanto questo testo, con i dovuti accorgimenti del cambiamento di genere, si adatti perfettamente ai miei sentimenti verso la categoria.

mercoledì 11 maggio 2011

Vedo la gente zitta

Non sono capace di intrattenere conversazioni di circostanza. Guardo gli altri e mi sembra sempre che sguazzino nel mare della banalità con un agio invidiabile. Come fanno? In fondo è un pregio saper stare in maniera distaccata con qualcuno senza sentirsi in colpa né dire cose inopportune. Per questo odio andare a trovare e ricevere parenti, perché sono forzata ad intrattenere conversazioni di circostanza. Sarà stato a lungo andare il lavoro al pubblico, che mi obbliga a parlare con le persone in maniera esclusivamente professionale e mi dà troppo tempo per pensare, che mi ha tolto nella vita privata la voglia di fare questo tipo di scambi verbali.
Ho provato profondo imbarazzo dalla parrucchiera stamani, il salone (la saletta) era vuota e io non ero capace di intrattenere una conversazione frivola, perché di base non me ne fregava un cazzo di parlare a caso. Che poi non era manco imbarazzo: ormai stare in silenzio coi semisconosciuti non mi imbarazza manco più di tanto, ho sviluppato una tecnica infallibile del distaccamento dell'anima dal corpo. Ho provato imbarazzo per me stessa, non per il silenzio in sé, perché non riuscivo a dire due stronzate in tranquillità. Più che altro mi metto a pensare al fatto che le cose di cui si dovrebbe parlare non mi interessano minimamente, proprio nell'istante esatto in cui dovrei dirle e quelle niente, alla fine mando a quel paese le mie stesse parole. Mi è anche capitato in casi di silenzi imbarazzanti di tirare in ballo come argomento il fatto che il silenzio fra due che non si conoscono potrebbe essere imbarazzante, ho provato ad avanzare l'ipotesi che se ne potrebbero analizzare le cause. 
Ho tentato con grandi inciampature mentre quella aveva le forbici dalla parte del manico a tirar là due battute che non sforassero il superficiale, perché non è che ti metti a parlare di silenzi con la parrucchiera. Il lavoro, la sciatica, l'allergia. Non vedevo l'ora che finisse. Sarà un periodo? Sarà 'sto bbuco de l'azzoto. (cit.)
"Con tutte queste dingate e fatti varii, non sono più capace di avere rapporti normali con la gente" cit. immagine immaginaria di film non girato
Non sono più in grado di usare un lessico diffuso, e se conosco qualcuno di nuovo penso continuamente a come non farmi scoprire, devo sembrare un po' artificiale, o forse solo un po' scema
Poi abbasso la guardia e la gente ha due opzioni: o viene contagiata dal mio linguaggio, o pensa che so' scema del tutto.

giovedì 5 maggio 2011

La Collana della Sfiga

Collana della Sfiga e relativo sacchettino rosso
È da marzo che ho con me la Collana della Sfiga. Me l'ha lasciata molto amorevolmente un amico, suo proprietario, e l'abbiamo messa dopo vari spergiuri e tiè del caso in un sacchettino rosso (colore simbolico) a casa mia, in un cestino del cassettone stile Luigi XVI. 
Pare che questa collana (che per altro vale gran soldi essendo in oro e ambra) non abbia effetti del tutto benefici su chi la indossa: l'ex portatore afferma che da quando gliel'hanno regalata se la sia tolta solo le due volte in cui si è rotta dovendola per cui mandare a riparare, e durante il lasso di tempo in cui il monile era in restauro dice la scalogna l'avesse lasciato in pace, temporaneamente. Ed è stato proprio questo il motivo scatenante dell'abbandono.
Collana della Sfiga: particolare inquietante
Questa sera ho tentato invano di riappiopparla, insieme ad altri regali, all'antico detentore che si è scansato l'onere giustificandosi col fatto che domani sia il suo compleanno e che quindi dovessimo rimandare la riconsegna a data meno fausta. Questa sera, allo stesso modo, ho voluto provare il brivido di indossarla per un'oretta, con un moto trasgressivo di chi non vuol credere a queste cose, finché ho soccombuto alla dicezie e me la sono levata, tornando alla mia altra collana - quella che mi metto per ricevere complimenti.
Con una confidenza apprezzabile me l'ha rifilata quasi due mesi fa: ed effettivamente egli ha notato istantaneamente miglioramenti nella sua vita. E posso affermare con sicurezza, ora che ce l'ho io, che la Collana della Sfiga funziona.

mercoledì 4 maggio 2011

E va II

Si tornano a cambiare le lenzuola al letto come si scrive;
e mi dovrebbero solo ringraziare che da quanto voglio bene al mondo ad alcune persone non le abbia ancora mandate a cacare

lunedì 2 maggio 2011

Comboios

Il treno Intercity delle ore diciannove e diciannove proveniente da Equatore Campo di Marte e diretto a Mar Baltico Centrale è in partenza dal binario undici

Ferma in tutte le stazioni, tranne la tua






 Allontanarsi dalla linea gialla







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E va

Si torna a scrivere come si cambiano le lenzuola al letto;
e dovrei solo ringraziare che esistano persone al mondo che da quanto mi voglion bene non mi hanno ancora mandato a cacare