martedì 31 gennaio 2012

Taro el pescador - Post per un'amica.

Allora c'è da dire che i miei amici (quelli veri) dell'Erasmus li sento ancora e li sento proprio tanto vicini, che quando ci si rivede è come fare un collino al proprio cugino.
Non ho ancora sentito testimonianze simili di un gruppo di gente che si vuol bene a questi livelli nonostante il tempo e la distanza.

Fra i miei carissimi amici dell'Erasmus, c'è la Leti che quando eravamo a Poitiers l'ho conosciuta che aveva i rasta fino al sedere e poi se li tagliò. Il tempo è passato, e ognuno ha preso la sua strada. Io sono a ragionare coi ragazzetti per poi tornare a pensare a "devo scrivere una tesi devo scrivere una tesi devo scrivere una tesi devo scrivere una tesi devo scrivere una tesi"; la Leti invece è diventata illustratrice e ha pubblicato di recente il suo primo libro, che ho deciso di pubblicizzare con i miei modesti mezzi per solidarietà fraterna, nonostante qui il pubblico sia pressoché esclusivamente italiano.

Ad ogni modo.

Il libro si chiama "TARO EL PESCADOR" (la Leti è di Saragozza) e ha di recente aperto un blog sulla sua attività che trovate a questo indirizzo : 


© Señorita Martínez Pérez
Che non è un libro comune, nel senso che siccome un libro giapponese si legge da sinistra verso destra al contrario dei libri occidentali (immagini e ambientazioni sono in stile nipponico), con le stesse figure ci sono due storie distinte: da destra verso sinistra ci sono le didascalie in spagnolo, e da sinistra verso destra c'è una storia completamente diversa in giapponese (non è la traduzione del castigliano) per cui la prima immagine di una storia è l'ultima dell'altra e viceversa.
EEEEEEEEEEEEEEEEE!

Un grandissimo tiè a chi si dà per vinto!!!!!!!!!!!!