Un conto è avere un'identità fittizia: il patto è chiaro, la finzione è manifesta. Un altro invece è usare la propria identità in maniera falsata, costruita, addossarsi un personaggio con un nome e un cognome veri, ed in modo solo in parte innocente.
Non ci sto più, in piazza ci metto quello che voglio io, e con chi voglio io, se mi firmo con il mio nome di battesimo. In piazza mi ci vedrete sempre meno.
Vi vengo a bussare alla porta, e converseremo sul divano davanti ad una tazza di tè, non parlerò mai più col megafono.
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