venerdì 11 settembre 2009

Cojone Springs

Seriamente: non andate a vedere s. Darko. Non fate come me che me ne sono infischiata degli avvertimenti. Quel film è insalvabile, improponibile. Alla fine l'amica con cui avevamo preso la decisione di andare al cinema si è scusata per averci fatto spendere 7 euro, manco l'avesse diretto lei. Non andateci neanche e soprattutto se vi è piaciuto Donnie Darko. A parte che è noioso, ma non è altro che un'accozzaglia di stereotipi, dalle citazioni del film che lo precede - conigli dai denti aguzzi e vocioni dall'oltretomba, tunnel acquatici spazio-temporali, date in sovraimpressione (mancano 3 giorni alla fine del mondo, ora 2, ora 11 ore) che fanno molto per il Ciclo Alta Tensione e poi alla fine non succede un cazzo, ecc. -, ai fantasmi, ai bambini morti e/o rapiti, macchina con un guasto nella statale americana (zuzuzuzu musica inquietante) che usano in tutti i film. Uno dei personaggi ha un eritema impressionante ed è un nerd peggio di me mentre la protagonista è la solita figacciona algida così quando appare morta fa più impressione, col cervello piccino e traumatizzato; l'amica stronzetta (così si definirebbe in un doppiaggio da un film americano) che alle serate karaoke canta Voglio una vita che se ne frega, che se ne frega di tutto sì. Poi meteoriti allergeniche, Richard Scamarch che non ha paura di farsi di acidi, preti maniaci sessuali, beh i personaggi riassumendo: una bella sfida di cervelli. Pubblicizzatissimi gli ultimi occhialoni dalla montatura importante per sembrare intelligente, quelli che te li mettevi due anni fa e ti pigliava per il culo anche l'ottico che te li vendeva. Immagini ad effetto che forse pretendevano risultare surreali...
Insomma sono uscita dalla sala con un misto di inquietudine e repulsione, e in pancia qualche caramella gommosa.
Poi tornando a casa mi sono spaventata nel vedere una testa per parrucche sopra un cassonetto della carta: mi sono fermata a osservarla e gli ho scattato una foto, m'è bastato quello più di un film che annunciava il trionfo dell'incubo.

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