"Oooh... prontoSei ancora a letto? No e siamo qui a Siena... no macché alla fine gni ho preso il coso... il tablets quello quello bianco si 'iama tipo Gàlazzi so' una semplice come si 'iamaLì da Trony e c'è l'offerta, centonovantanove euro nzomma me la so' cavata 'on po'oNo, un c'è la simme e va co' internetteAlmeno io ho capito 'osì almeno mi si 'ollega anche lì a casa tua inzomma basta ci sia interneEh no ancora qualche giorno duraNo scusa m'aveva hiesto questo, il telefono la pleistescion due... no ma fammi 'api'! Quante 'ose vòi?? No unnè un telefono è un tabless!Ma te piuttosto scusa il telefono un l'accendi mai? Ti 'iamo mi fa sempre Vodafo, Vodafo..."
mercoledì 18 dicembre 2013
Conversazioni telefoniche origliate
Ore
13:30
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3 commenti:
Vorrei che fosse inventata per poter dire che è spassosa, ma temo tanto che sia vera... :)
p.s.
Oggi un articolo culturale mi ha definitivamente aperto gli occhi. E chiuso lo stomaco. Si parlava del successo tardivo (e quasi solo europeo) di un vecchio romanzo americano. Le cifre: 80mila copie in italiA. 200mila copie in Olanda. Se si considera che gli olandesi sono poco più numerosi degli abitanti di Gallarate… (Ma di sicuro gli italioti li sopravanzeranno nella classifica degli acquisti di tablets, telefonuzzi e videogiochi del cazzo).
L’avvilimento è duplice, perché le cifre di questi giorni non dicono soltanto che gli italioti leggono poco. Dicono soprattutto che leggono male. Pare infatti che un famoso deejay che scrive banalità ritrite sia già arrivato a 550mila copie… :-(
Purtroppo è una telefonata vera. La scelta del linguaggio usato e la scelta del regalo per il figlio vanno ovviamente di pari passo, e si collegano direttamente al tuo discorso, e la tristezza mi assale.
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