sabato 21 maggio 2011

Di chi sto parlando? *

Vanno 
vengono 
ogni tanto si fermano 
e quando si fermano 
sono neri come il corvo 
sembra che ti guardano con malocchio 

Certe volte sono bianchi [come mozzarelle]
e corrono 
e prendono la forma dell’airone 
o della pecora 
o di qualche altra bestia 
ma questo lo vedono meglio i bambini [che si portano appresso]
che giocano a corrergli dietro per tanti metri 

Certe volte ti avvisano con rumore 
prima di arrivare [vociando da in fondo alla piazza]
e la terra si trema 
e gli animali si stanno zitti 
certe volte ti avvisano con rumore 

Vanno 
vengono 
ritornano 
e magari si fermano tanti giorni 
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più 
il posto dove stai 

Vanno 
vengono 
per uno vero
mille sono finti [che in realtà glimportanasega.]
e si mettono lì tra noi e il cielo 
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. [Almeno si levano di 'ulo!]





* dei turisti. 
È incredibile quanto questo testo, con i dovuti accorgimenti del cambiamento di genere, si adatti perfettamente ai miei sentimenti verso la categoria.

3 commenti:

Hyde ha detto...

...e insieme alla voglia di pioggia, sporcizia e sudiciume d'ogni sorta. Guten Sonntag.

Silvia ha detto...

Già...Sta mattina sono andata a fare un giro per trovare delle scarpe.
Insopportabile!

NêZ ha detto...

Sono sempre nel mezzo! Non mi dovrei lamentare perché portano ricchezza, ma meglio esser poveri. Il problema è che alcuni sono proprio sfacciati e mi ci innervosisco. E soprattutto arrivano a branchi, come le pecore - o come le mosche.
Buona giornata a entrambi!!