giovedì 5 agosto 2010

Libera nos Domine

Avevo promesso che non avrei mai più scritto di Jxxx-Jxxxxxx Rxxxxxxx, ma jeri, scusate, è successo una cosa che mi porta adesso a fare una confessione simile ad una che fa lui, il già quasicitato, nel presumibilmente secondo libro de Les Confessions (e questo s'era intuito. No?).
Mi spiego meglio. Jersera sono finita nella mia vecchia casella di posta Yahoo!, la prima che abbia aperto nella mia vita, e c'erano delle e-mail vecchissime!! Mi sono dilettata a rileggere i sedimenti di un passato di relazioni. O di un presente di relazioni, anche; c'erano messaggi di persone che non sento più, altre invece che si comunicava formalmente, gli argomenti si scostavano dal tempo di poco, e ora, abbiamo rafforzato il legame e sarebbe sciocco parlare in quel modo. Poi mi sono stupita che mancassero in blocco tutte quelle persone importanti per me adesso ma che ancora all'epoca non conoscevo. Insomma, un bella tranche-de-vie, non c'è che dire.

Veniamo a noi... Nella miriade di e-mails ho trovato anche quelle di un certo F. S. [censuro per privacy], periodo Erasmus (2006-07). Mi sono detta E mo chesto chi cazzu è?? Presto detto, aprendo i messaggi mi sono ricordata di botto chi fosse. Confesso di aver rimosso perché mi sono comportata da stronza. Più che altro, è una storia di orizzonti di attesa infranti.
Jxxx-Jxxxxxx Rxxxxxxx, mandato in seminario, si vuole liberare del maestro a cui è affidato. Il povero maestro in questione era epilettico; un giorno, vuoi perché le convulsioni di un seduttore del passato, vuoi perché il seminario gli tarpava le ali, Jxxx-Jxxxxxx Rxxxxxxx abbandona per la via scappando il povero maestro nel bel mezzo di un attacco, per poi non rivederlo mai più. I rimorsi lo attanagliano anche 40 anni dopo.
Il mio caso è più blando - ovviamente. Allora, c'è da dire che sono partita per la Francia in seguito ad una fase di innamoramento pesante per un certo F. (omonimo del mittente dell'e-mail), francese, conosciuto in Italia. Già il nome era una garanzia. Il mio amico dell'università mi parlò di questo tizio che voleva lezioni di italiano perché voleva andare in vacanza in Italia, e anche che gli mettessi per iscritto dei CD con esercizi. Pensai, scusate la franchezza, piatto ricco mi ci ficco, ora questo omonimo idealizzato all'ennesima potenza sarà mio, e sarà bello, bravo e intelligente (triade già usata da Das). In più, povera stolta, avevo detto che avrei fatto tutto a gratis (a gratis nel loro capo: F. sarebbe stato mio creditore, a
vita).
Organizzammo il tutto: il tizio invita a cena a me e al nostro amico in comune. Allora: se mi volevano fare una sorpresa c'erano riusciti. Il tizio viveva solo in una casa buja buja, sembrava gli si fossero rimpiccioliti gli occhi, un'età indefinibile, serata pesante, non sapevo che cacchio dire, lui porino bello bello non si può dire che fosse, interessante ancora meno. Insomma sarò indulgente con chi mi sono comportata male, potrà anche garba' a qualcuno, ma a me non mi garbava di certo, questo è poco ma sicuro. 
Insomma: quella storia doveva finire. Dovevo immediatamente ritornare a fare i cazzi miei, mi diceva incessante il cervello. Lui addirittura mi rinvitò a cena e io gli feci tipo i Laureati nella scena iniziale al ristorante, quella in cui gabbano il cameriere implicandolo in una finta rubabandiera su chi perde paga il conto e poi scappano tutti senza pagare, e l'ultimo rigira il vicolo e fa pure il gesto dell'ombrello.
Non potevo però non far nulla. Anche perché lui mi rompeva anche discretamente l'anima, perché poi feci l'errore di dare il numero di telefono. Gli sbobinai qualche traccia del CD che mi dette, e basta. Le sue mail sono di una tristezza incalzante. Cito:
"Scusa non voglio disturbarti ma il lavoro va avanti?" 
E io 
"Scusa sono molto impegnata con gli esami..." 
MOLTO IMPEGNATA CON GLI ESAMI?? MA SE NON FACEVO UN CAZZO! E anche: 
"Sai, da te dipendono le mie vacanze in Italia... A che punto sei?" 
Cosa?! Ma un sarà vero! 
Poi il tutto si attuò con la solita tattica ti cago un pochino ti cago di meno scusa c'ho da fare non ti cagherò mai più finché campo. E così è stato: non solo non ho accettato di rivederlo mai più, ma non gli ho neanche dato quello che gli avevo promesso. In fondo, dico dico ma poi quando faccio così mi sento in colpa, che m'hanno inculcato nel cervello che non è proprio il massimo del comportamento.
Secondo me, ora che ci rifletto, ed è sinceramente la prima volta che lo faccio per questa faccenda, era tutta una stronzata... Mado' ti fai il CD per andare in vacanza? Lo sai quanti turisti francesi avrò visto jeri al museo? Almeno 20, non scherzo, tutti perfettamente sani e tutti perfettamente ignari della più piccola nozione dell'italiano. Ora, non vorrei che lui fosse uscito da un periodo di innamoramento pesante per una certa C. italiana, perché guarda, io di sicuro il tuo orizzonte di attesa non l'ho infranto. E ora me la prendo col mio amico francese che non ha obiettato sul fatto che lo facessi a gratis, date le fauci del soggetto in cui mi stava spingendo.
Insomma, in comune con la storia di Jxxx-Jxxxxxx Rxxxxxxx c'è l'abbandono, il maestro (ma nella mia i ruoli si invertono), la fuga repentina, lo stare ad ammorbare la gente con i propri cazzi senza poi dir molto durante un'infinità di tempo.

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