martedì 2 agosto 2011

Emmobbasta

Non sopporto più Parigi, la sua menzogna. Come una bella persona che dici Ah però poi alla fin fine delude. Nel mio capo è diventata piccola e decadente. Le sue teste scapigliate e le camminate con finta aria indifferente. Machiticaca. Lo stile sbottonato e mormorante di caffè brulicanti di topi. I bambini bobos e tutti sti dandy e sti alternativi che non sanno più come farsi notare che ci hanno veramente stramazzato i coglioni.


-------------------------------------------- Ritorno

Superato lo shock dell'appiccicume e dell'immondizia, guardando il sole ho avuto la sensazione di respirare la luce e m'è venuto da piangere, ma non l'ho fatto

3 commenti:

Zio Scriba ha detto...

acc... adesso non mi resta più nememno Parigi come meta idealizzata di fuga... rimane ancora la Nuova Zelanda, o poco più... :D
Ciao!

Hyde ha detto...

Oh. Allora non è vero che “Paris vaut bien une messe”... Io comunque penso che ciascun luogo abbia i suoi pro. Sono i contro che ci fregano sempre... Ciao.

NêZ ha detto...

Per entrambi: È che ogni due per tre sono lassù non so nemmeno io per quali arcani motivi e passato lo stupore del turista restano solo la precarietà della valigia e la ripetitività... Ci dovrei vivere per amarla fino in fondo. Perché un pochino già la amo, come si dice, chi disprezza compra. Buona serata!!