venerdì 1 luglio 2011

Drown


Colpita, 
si è inabissata, 
è andata giù pianissimo, 
una lentezza paradossata dal gran frastuono; 
prima la chiglia che 
si è ruotata,
a prua
 e verticalmente 
scendeva, 
scendeva
...
finita la resistenza 
degli oblò in cui entrava ancora un po' di sale
si è lasciata andare col risucchio finale 
e qualche sputazzo, 
dopo l'imponenza degli alberi 
e delle vele 
sbrindellate.
E fiere 





Non tornerà: 
certe barche, anche se hanno salpato sorridendo in mari aperti, sole in fronte e il canto di gabbiani e sirene, una volta ancorate al fondale 

2 commenti:

Marisa ha detto...

bella poesia ma mi piace pensare che ogni barca si possa riparare e dopo tornare a navigare...

NêZ ha detto...

Grazie. Chissà se, a dispetto del finale, un giorno lo farà...