È normale sentire a tutto tondo di perdere la propria funzionalità nel mondo? No anzi, non è una domanda, qui lo scrivo, e tolgo pure il punto interrogativo. È un'affermazione, sì sì, asserente assai, chi non lo prova o ha una funzionalità che lo acceca o è un cretino, o semplicemente non se l'è chiesto mai.
Che forza inerte ci spinge ad andare avanti, a gustarsi i momenti, tanti, in cui ci si dimentica di voler trovare una propria funzione, ad aspettare una telefonata, a preparare la colazione? Qui sì, lo posso lasciare, e ognuno si dà le risposte che lo possono riguardare. Tendi l'orecchio: ci dovrebbe essere una voce che consiglia, una voce o qualcosa che comunque le somiglia. Finora a me ha consigliato, non si sa se bene o male; ad ogni modo ci son finita solo una volta all'ospedale.
Poi beh, c'è da far coerenza e sistemare dentro, fuori, a lato... Andrebbe chiamata un'impresa di traslochi, che renda tutto ordinato. Poi ci si dice che pian piano uno ce la fa anche con le proprie mani. E si risparmia pure, che di 'sti tempi non si può mica fare i sultani.
Il divario fra realtà e immaginazione
È lo stesso che separa il torto e la ragione.